Sarebbe bello progettare una radio che utilizza un algoritmo o una tecnica di modulazione di nuova concezione e realizzare rapidamente un prototipo sul quale effettuare misure per verificarne le prestazioni reali sul campo.

È l'obiettivo che si è posta National Instruments rinnovando la propria offerta destinata al settore delle radio definite via software (SDR, Software Defined Radio), proponendo una soluzione che punta a utilizzare lo stesso linguaggio e ambiente di lavoro dalla progettazione di sistema  all'esecuzione delle misure sul campo.

L'ambiente di sviluppo LabVIEW Communications System Design Suite presentato da National Instruments permette a tutto il gruppo di progettazione di verificare la bontà delle propria idea passando dalla definizione dell'algoritmo di elaborazione del segnale alla sua esecuzione pratica in tempo reale su una scheda che ospita una FPGA utilizzando una rappresentazione unica di alto livello.

LabVIEW Communications System Design Suite fa da collante per tutto l'ecosistema che ruota intorna al suo ben noto linguaggio di programmazione grafica, ma che si estende ai sistemi per la prototipazione rapida per radio definite dal software e ai pacchetti di analisi ed elaborazione del segnale a radiofrequenza.

Sebbene l'ambiente di programmazione LabVIEW Communications System Design Suite non obblighi a utilizzare LabVIEW come linguaggio di programmazione esclusivo, in quanto è prevista e addirittura incoraggiata l'integrazione di elementi scritti in Matlab, C e quant'altro, il suo punto di forza è facilitare la strutturazione del sistema mediante l'approccio grafico tipico di LabVIEW.

Si tratta di un approccio che favorisce la trasposizione semplice e certa di un'idea progettuale dalla sua definizione ad alto livello fino alla sua esecuzione hardware tramite una FPGA e successivamente anche all'elaborazione del segnale acquisito da uno strumento di misura che quantifica le prestazioni di un prototipo reale.

Un esempio concreto può forse chiarire l'obiettivo strategico di questo prodotto proposto da National Instruments.

Si supponga di voler sperimentare una nuova tecnica di elaborazione per il trattamento dei segnali delle future reti 5G.

Il progetto di sistema potrebbe essere realizzato mediante LabVIEW, al cui interno si richiamano i blocchi di un algoritmo innovativo originariamente studiato e simulato tramite Matlab.

L'ambiente LabVIEW si presta facilmente ad eseguire simulazioni e misurazioni virtuali sfruttando i processori di ultima generazione oggi disponibili nei PC. Ma quando si vuole passare a una simulazione realistica è tempo di realizzare un prototipo hardware.

A quel punto è assi probabile che si voglia sfruttare una FPGA per raggiungere le prestazioni necessarie al funzionamento in tempo reale, ad esempio utilizzando moduli hardware programmabili pronti all'uso, come i sistemi della serie USRP di National.

Sempre sfruttando l'ambiente LabVIEW, si può quindi trasferire l'esecuzione di tutto o parte dell'algoritmo in hardware senza necessariamente conoscere il linguaggio VHDL o l'arte delle sintesi di strutture complesse all'interno di una FPGA.

A quel punto, anche le tecniche di misura, ad esempio per calcolare parametri fondamentali come l'EVM di una modulazione o l'occupazione di spettro in condizioni di propagazione realistiche può essere affrontata riutilizzando i programmi scritti in LabVIEW.

Per facilitare lo sviluppo di soluzioni per la nuova generazione di reti di comunicazione, National Instruments ha inoltre pensato di inserire all'interno della piattaforma anche dei framework dedicati alle reti WiFi e LTE, che rendono possibile la creazione di prototipi wireless, focalizzandosi su specifici componenti innovativi degli standard già esistenti invece di progettare un algoritmo nuovo da zero.