Le nuove versioni 6.10.2 e 6.10.3 del software PicoScope 6 hanno notevolmente migliorato la velocità di aggiornamento continuo delle forme d’onda acquisibili dalla ben nota famiglia di oscilloscopi USB dell'azienda britannica Pico Technology.

Grazie alle nuove release, una buona parte dei modelli PicoScope riesce a superare le 100.000 forma d'onda acquisite al secondo, una caratteristica molto apprezzata soprattutto quando si cercano di identificare eventi rari o anomalie intermittenti.

La nuova modalità di visualizzazione a persistenza veloce prevista nella più recente versione del software  PicoScope può raccogliere migliaia di forme d'onda al secondo, sovrapporle con codice colore o  diversa intensità luminosa, quindi mostrare quali aree sono stabili e quali ad intermittenza. Di conseguenza, guasti o anomalie intermittenti che in precedenza richiedevano minuti per l’identificazione possono ora apparire in pochi secondi.

La nuova modalità di persistenza veloce è disponibile su tutti gli oscilloscopi della famiglia Pico, dalla Serie PicoScope 3000 in su, con la versione beta del software PicoScope R6.10.2 o successivo.

Sfruttando l'hardware dedicato all'interno dell’oscilloscopio, questa modalità può raggiungere velocità di aggiornamento fino a 120.000 forme d'onda al secondo e oltre sui modelli collegati al PC tramite l'interfaccia USB 3.0, come la serie PicoScope 6000C/D.

Utilizzando l'interfaccia USB 2.0, invece, si riescono a raggiungere le 80.000 forme d'onda al secondo.

Velocità di acquisizione ancora più rapide sono possibili utilizzando la modalità di trigger rapido, che permette di acquisire fino a 10.000 forme d’onda ad una velocità di 1 milione di forme d’onda al secondo nella memoria segmentata per poi effettuare successivamente un'analisi dei dati.

Tutti gli utenti PicoScope possono scaricare l'ultimo aggiornamento software gratuitamente dal sito della casa costruttrice.