Uno dei frutti più significativi della collaborazione tecnologica tra National Instruments e Tektronix lo si può ammirare nei digitalizzatori PXIe-5185/86, dei moduli in formato PXI che offrono una larghezza di banda dino a 5 GHz con frequenze di campionamento di 12,5 GS/s.
Collaborando nella progettazione dei digitalizzatori PXIe-5185/86 di National Instruments, Tektronix ha:
Leggi tutto: Il digitalizzatore con un cuore da oscilloscopio
L'avvento dei primi oscilloscopi digitali, all'inizio degli anni Ottanta, diede inizio a una rivoluzione tecnologica e a un cambio di paradigma nel modo di analizzare e visualizzare i dati.
Nonostante la tecnologia digitale offrisse numerosi vantaggi nella post-elaborazione della forma d'onda e nell'archiviazione permanente dei dati, il prezzo da pagare era la bassa velocità nell'aggiornamento della visualizzazione. Col tempo gli oscilloscopi digitali sono estremamente migliorati, arrivando quasi a soppiantare quelli analogici.
L'architettura di uno strumento digitale determina la sua velocità di misurazione. Scopriamo gli effetti di un parametro fondamentale di un oscilloscopio digitale: il "tempo morto" o "tempo cieco" (blind time), e del suo impatto sull'abilità di eseguire il debug dei difetti di un segnale i progetti complessi.
Leggi tutto: Effetti del tempo morto nell'oscilloscopio digitale
Che tutti desideriamo prodotti piccoli, leggeri, e con una durata infinita dalla batteria è un fatto noto.
Meno noto è come un progettista possa soddisfare queste esigenze contrastanti.
Ancora meno noto è riuscire a capire esattamente quanto e come consumerà il nostro dispositivo elettronico e, soprattutto, come ottimizzare il progetto affinché nelle condizioni reali di utilizzo la batteria possa veramente durare a lungo.
Leggi tutto: Misurare i consumi dei prodotti alimentati a batteria
Il trigger digitale è una delle più importati innovazioni introdotte nella famiglia di oscilloscopi RTO recentemente presentata da Rohde & Schwarz.
Collaudare un impianto fotovoltaico non è solo un'attività utile per garantire la massima efficienza nella generazione di energia.
Si tratta di una procedura espressamente richiesta dal D.M. 19/02/2007 che disciplina gli incentivi per beneficiare del “conto energia”.
Infatti, entro e non oltre 60 giorni dall'entrata in esercizio dell'impianto fotovoltaico, è necessario far pervenire al GSE (Gestore Servizi Energetici) il certificato di collaudo redatto secondo le metodologie indicate nel D.M. 19/02/2007 seguendo le raccomandazioni della Norma CEI 82-25 del dicembre 2008, tra cui la contemporaneità delle misure e le precisioni minime che impongono l'utilizzo di apposita strumentazione.