Per valutare il rispetto dei vincoli imposti all'intensità di campo elettromagnetico giudicata compatibile con l’esposizione umana, secondo quanto suggerito dalla norma CEI 211-7, è utile approfondire il principio di funzionamento dei principali sensori e delle tecniche di rilevamento ammesse.
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Un utilizzo intelligente del trigger e della funzione FFT di un moderno oscilloscopio permette di identificare le possibili sorgenti di rumore che influenzano negativamente l'integrità della linea di alimentazione in corrente continua di un sistema elettronico.
L’impiego delle funzioni di analisi FFT per visualizzare i segnali nel dominio della frequenza può essere molto utile per identificare le sorgenti che contribuiscono al rumore dell’alimentazione.
Per valutare l’impatto elettromagnetico di una stazione radio, il riferimento previsto dalla legislazione vigente è la norma tecnica CEI 211-7, che disciplina le modalità di effettuazione delle misure del campo elettromagnetico e intitolata: "Guida per la misura e per la valutazione dei campi elettromagnetici nell’intervallo di frequenza 10 KHz - 300 GHz, con riferimento all’esposizione umana”.
In questo articolo, che approfondisce il tema già trattato nella sua prima parte, faremo prevalente riferimento alla porzione di spettro superiore 100 kHz-300 GHz.
Leggi tutto: Misure e stime di campo elettromagnetico: la norma CEI 211-7
Advantest ha annunciato aver sviluppato una tecnologia che utilizza le onde T (Terahertz) con impulsi di breve durata per l’analisi dei circuiti elettrici.
Si tratta di una tecnologia per la quale sono previste due applicazioni fondamentali: la caratterizzazione tramite parametri S di dispositivi funzionanti nella spettro di frequenze sub-Terahertz (100 GHz~1 THz) e le localizzazione di guasti nei circuiti integrati tramite tecniche di riflettometria (TDT/TDR).
Leggi tutto: Advantest punta ai THz per il collaudo dei chip
A differenza degli oscilloscopi classici che convertono i segnali analogici in digitali con una risoluzione di 8 bit, i moderni strumenti HD riescono a fornire riproduzione della forma d’onda più dettagliate utilizzando una risoluzione superiore, anche fino a 16 bit.
La maggiore risoluzione è una caratteristica che si rivela particolarmente utile ad esempio nelle misure sui sistemi di potenza, dove i segnali possono avere livelli di decine di volt, ma a cui sono sovrapposte piccole variazioni o ondulazioni di ampiezza molto inferiore.