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Austin, Texas

Alcuni imprenditori non hanno paura di esporre in pubblico i loro sogni. Che a volte si avverano e a volte no.

A vent'anni di distanza da quando ascoltai per le prima volta  la 'visione' di James Truchard, cofondatore e deus ex machina di National Instruments, quali sono i sogni che si sono trasformati in realtà nel settore delle strumentazione elettronica? E che cosa possiamo aspettarci per il futuro?

Sono volati, ma sono passati ben 20 anni da quando partecipai la prima volta a NIWeek, la kermesse di National Instruments che si svolge ogni anno ad Austin, capitale del Texas.

 

In Italia a quel tempo avevamo un governo (allora sembrava naturale averne uno), presieduto da Romano Prodi, mentre gli americani si appassionavano alle passioni del loro presidente Clinton per una stagista della Casa Bianca. In California due ragazzi stavano cercando finanziamenti per aprire una società di nome Google, mentre in Europa undici paesi avevano deciso di adottare l’euro al posto delle loro valute nazionali.

Intanto, sul palco della conferenza di apertura di NIWeek 1998, James Truchard, il mitico Doctor T (oggi in pensione), coinvolgeva la folla avventurandosi in previsioni che potevano all’epoca apparire anche fin troppo visionarie.

Aveva ragione? Col senno di poi proviamo a rispondere.

Il PC come superstrumento di misura

Diceva Doctor T: “…vogliamo aggiungere al PC tutte quelle capacità che sono necessarie per renderlo una piattaforma efficace per effettuare misure e automatizzare macchine e impianti. Noi di National Instruments ci impegneremo a sviluppare tutte le necessarie tecnologie complementari alla piattaforma PC. Anche nel campo della strumentazione e dell’automazione industriale vogliamo trarre appieno i vantaggi del miglioramento continuo delle prestazioni dei PC. Ciò ci permetterà di affrontare applicazioni nuove e mai tentate prima”.

Aveva davvero visto giusto Truchard. Ancora oggi la tecnologia microelettronica alla base dei PC continua a migliorare a un ritmo forsennato e ci ha permesso di raggiungere risultati che sembravano impossibili.

Evoluzione delle capacità dei digitalizzatoriFa quasi tenerezza ricordare come National Instruments si vantasse nel 1998 di essere riuscita a dimostrare la fattibilità di trasformare un comune PC in un accurato oscilloscopio digitale da 100 MHz o in un analizzatore di spettro da 50 MHz o qualsivoglia altro strumento di misura definito dal software.

Nel 2018 abbondano nel suo catalogo schede PXI multicanale capaci di acquisire segnali in tempo reale da 5 GHz e analizzatori di segnali vettoriali da 8,5 GHz. Truchard aveva ragione.

Un altro obiettivo di Truchard del 1998: “avere in un PC, corredato di schede e software opportuni, l’intero catalogo di strumenti di misura HP”.

Nel frattempo, Hewlett-Packard ha cambiato nome e oggi si chiama Keysight, rimanendo ancora la più grande azienda di strumentazione elettronica di misura e collaudo del mondo. Certo è che oggi National Instruments è diventata uno dei suoi principali concorrenti e in alcuni settori, a partire dalla strumentazione modulare, ha costretto il resto del mercato a inseguirla.

Il driver, questo sconosciuto

Nel 1998 collegare una stampante a un PC era finalmente diventato alla portata di tutti. Grazie un pezzettino di software, che imparammo a chiamare ‘driver’, una stampante collegata ad un PC diventava immediatamente utilizzabile da parte di tutte i software Windows in nostro possesso, senza alcuna fatica.

E se nel 1998 avessimo voluto collegare uno strumento di misura a un PC? Ahimè, era ancora roba da veri ‘nerd’.

Per fortuna National Instruments ebbe un’idea geniale, realizzare e promuovere uno standard universale per creare i ‘driver’ per gli strumenti di misura, così che qualunque ricercatore o tecnico del collaudo potesse sfruttare la sua strumentazione su un PC, senza necessariamente essere un programmatore professionista.

IVI FoundationNell’edizione 1998 di NIWeek fu annunciata la lanciata ufficialmente IVI Foundation, l’associazione incaricata di promuovere l’adozione della tecnologia IVI (Interchangeable Virtual Instruments), il driver universale per la strumentazione di misura.
Ancora oggi ne godiamo i benefici.

Grazie National Instruments per averci pensato.

Programmazione grafica

Programmazione grafica con LabVIEWOggi come vent’anni fa National Instruments non poteva prescindere dall’annunciare a NIWeek una nuova versione di LabVIEW. È certamente il ‘cuore’ dell’offerta di National Instruments, un software unico e inimitabile.

Generazioni di tecnici e ricercatori hanno imparato a programmare LabVIEW senza essere programmatori. Era ed è tuttora la potenza della programmazione grafica, nata per semplificare le misure o oggi addirittura utilizzata per progettare i sistemi per andare su Marte o per trasformare l’intera industria automobilistica.

LAbVIEW e LabVIEW NXGArrivato alla maturità migliorandosi continuamente, dallo scorso anno LabVIEW ha avviato la sua più importante metamorfosi con l’introduzione di LabVIEW NXG.

La convivenza tra i due prodotti sarà lunga, ma la prima impressione è che la seconda vita di LabVIEW possa essere di successo almeno quanto quella precedente.

Cambiare per crescere ancora

Tutto rose e fiori allora per National Instruments in questi ultimi 20 anni? No di certo.

Qualcosa si è perso per strada, soprattutto nel settore dell’automazione industriale (ancora oggi dominata dai PLC!), mentre alcune linee di prodotto sono state abbandonate, come è normale che sia per un’azienda che fa della ricerca e della sperimentazione la sua ragion d’essere.

Tuttavia, a distanza di 20 anni, il giro d’affari è passato da circa 250 milioni di dollari a circa 1 miliardo e 300 milioni di dollari e i dipendenti nel mondo sono quintuplicati.

Insomma, non possiamo che fare i complimenti a National Instruments per i suoi vent’anni di successi a cui ho potuto assistere di persona.

Tra vent’anni spero di essere in pensione (anche se non si sa mai), ma sono certo che ci sarà qualcun altro felice di raccontare la storia di quest’azienda texana che ha rivoluzionato il settore della strumentazione elettronica. Un'azienda che non ha paura di cambiare e che ancora oggi non smette mai di stupire, sognare e far sognare.

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