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NIWeek 2017La rivoluzione tecnologica va più veloce di quanto noi umani riusciamo ad adattarci.

Le auto stanno diventando dei supercomputer montati su quattro ruote che ci scorazzeranno dove vorremo. Le reti 5G, la cui attivazione era originariamente prevista entro il 2020, saranno probabilmente aperte ancora prima. Il turismo spaziale non sembra più uno scenario da fantascienza.

Sono alcuni dei temi emersi quest’anno nel corso di NIWeek 2017, l’evento di National Instruments conclusosi oggi ad Austin.

Come possiamo affrontare uno scenario di innovazione continua e superare le grandi sfide ingegneristiche che abbiamo di fronte, a beneficio dell’umanità intera?

I progettisti che si confrontano ogni giorno con queste sfide hanno anch’essi il problema di stare al passo con uno scenario che cambia costantemente a ritmi forsennati.

Effetti della legge di MooreGli effetti della legge di Moore da oltre 50 anni riverberano in un sempre più ampio spettro di ambiti applicativi, favorendo la nascita di aziende capaci di rivoluzionare in pochi mese mercati consolidati da decenni.

Le auto a guida automatica ne sono un esempio. Pochi anni fa sembrava un esperimento tra i tanti. Oggi tutti i principali costruttori stanno investendo massicciamente in queste tecnologie, perché hanno compreso che altrimenti nel giro di pochi anno saranno costrette a chiudere.

Come spiegato nella presentazione di apertura di NIWeek 2017 da Eric Starkloff, Executive Vice President, Global Sales, Marketing, and Support di National Instruments: “non possiamo fermare questa evoluzione sempre più rapida. L’unico modo di cavalcarla è quello di adottare una piattaforma capace di sfruttare tutte queste tecnologie emergenti a aggiungere la propria competenze specifica.
La piattaforma deve essere basata sul software, così da poter sfruttare la naturale evoluzione dell’hardware sottostante offerta dalla legge di Moore.
È quello che National Instruments ha realizzato in questi 40 anni per favorire la realizzazione sistemi di misura, collaudo e controllo capaci di sfruttare l’evoluzione tecnologica a proprio vantaggio.”

Piattaforma National Instruments

Secondo National Instruments, la chiave di volta è adattare una metodologia di progettazione integrata, che consente di riutilizzare al massimo quando già fatto in passato e senza dover ogni volta ricreare software o soluzioni diverse in ogni fase de progetto.

L’idea fondamentale di National Instruments è fondata dal suo linguaggio di progettazione grafica LabVIEW, utilizzabile con profitto nella fase di ricerca e sviluppo, in quella di validazione e caratterizzazione e in quella del collaudo finale in produzione, attingendo alla pletora di contributi offerti da tutte le aziende facenti parte del suo ecosistema, da quelle che offrono hardware dedicato a particolari funzioni a quelle che offrono toolkit software specializzati.

In quest’ottica, l’adozione della strumentazione modulare PXI consente di realizzare sistemi di misura adattabili facilmente a qualunque tipo di esigenza operativa.

Piattaforma hardware e software integrata


Sul palco di NIWeek 2017 si sono succeduti decine di clienti che hanno dimostrato le capacità di innovare in modo rapido sfruttando le tecnologie facenti parte della piattaforma di National Instruments.

Eccone alcuni esempi.

Sensori per la guida autonomaIl fornitore di componentistica per auto Valeo ha illustrato le sue attività di validazione e ottimizzazione dei sistemi che ‘fondono’ la miriade di informazioni acquisita dai sensori che equipaggiano le auto di nuova generazione a guida autonoma o semiautonoma: GPS, ultrasuoni, telecamere, laser e altro ancora.

La complessità degli algoritmi è enorme, così come sono elevatissimi gli standard di sicurezza e affidabilità da rispettare.

Channel Sounder per onde millimetricheI laboratori di ricerca di AT&T hanno presentato il sistema di caratterizzazione della propagazione a onde millimetriche che utilizzeranno per costruire i nuovi modelli del canale radio corrispondenti agli svariati ambienti di utilizzo previsti per le cellulari 5G.

Si tratta della procedura cosiddetta procedura ‘channel sounding’, per capire come si propaga davvero il segnale radio a 28 GHz per poi riuscire a costruire apparecchiature e terminali radio mai realizzate prima per sfruttare questa banda di frequenze.

Blue OriginMa forse l’esempio più visionario di tutti presentato quest’anno è stato quello di Blue Origin, azienda che si propone come vettore per consentire letteralmente a chiunque di provare l’esperienza di un volo nello spazio utilizzando dei razzi riutilizzabili.

Il primo volo di prova del modulo propulsivo con il rientro a terra è già avvenuto e l’azienda ha utilizzato la strumentazione modulare per effettuare i numerosi test richiesti per validare i componenti e le apparecchiature necessarie al volo nello spazio.

Come ha sottolineato Alex Davern, President e Chief Executive Officer: “l’obiettivo di National Instruments è rimasto coerente negli anni: “fornire a tecnici e scienziati sistemi che accelerano la produttività, l’innovazione e le scoperte scientifiche”.

Industria 4.0, no grazie

Dopo questa settimana passata a ascoltare chi ha fatto dell’innovazione tecnologica la sua ragione di vita, siamo pronti a rientrare in Europa per ascoltare il ritornello dell’Industria 4.0, espressione del tutto ignorata negli Stati Uniti (mai sentita in quattro giorni di conferenze tecnologiche, un vero miracolo per le mie orecchie).

Qui preferiscono parlare di Industrial Internet of Things (IIoT), o magari preferiscono agire, invece che farne solo un tema da convegno.

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