Keithley ha presentato cinque nuovi alimentatori in corrente continua (DC) programmabili da laboratorio con potenza compresa tra 86 W e 150 W.

I nuovi modelli della serie 2200 assicurano un’elevata accuratezza della tensione e della corrente di uscita a fronte di costi competitivi, flessibilità di funzionamento e presenza di numerose caratteristiche atte a migliorare la semplicità d’uso in numerose applicazioni di caratterizzazione o collaudo dei dispositivi.

Gli alimentatori programmabili Keithley serie 2200 hanno le seguenti taglie:

• Modello 2200-20-5: 20V, 5A, 100 W
• Modello 2200-30-5: 30V, 5A, 150 W
• Modello 2200-32-3: 32V, 3A, 96 W
• Modello 2200-60-2: 60V, 2,5A, 150 W
• Modello 2200-72-1: 72V, 1,2A, 86 W

Elevata accuratezza e flessibilità

L’accuratezza della tensione e della corrente di uscita degli alimentatori da laboratorio Keithley della serie 2200 è contenuta tra lo 0,03% e lo 0,05%.

L’elevata risoluzione dell'impostazione della tensione di uscita uscita (1 mV) e della misura della corrente erogata (0,1 mA) rende questi nuovi alimentatori particolarmente adatti alla caratterizzazione di dispositivi e circuiti a basso consumo in applicazioni quali la misura di correnti nelle modalità a riposo “idle” e “sleep”.

I terminali di rilevamento remoto posti sul pannello posteriore e il rumore inferiore a 5 mVp-p assicurano che la tensione programmata sia quella effettivamente erogata dell’alimentatore. Un display a due linee visualizza sia i valori programmati sia le uscite effettive, fornendo in tal modo un’indicazione su base continuativa della potenza fornita al carico.

Tutti i modelli dispongno a di 40 locazioni di memoria per immagazzinare le impostazioni di alimentazione di più frequente utilizzo, che possono quindi essere facilmente richiamate o riutilizzate in una fase successiva.

La funzione elenco (list mode) integrata supporta invece la programmazione e la memorizzazione di un massimo di sette sequenze di collaudo personalizzate che prevedono fino a 80 passi. Una volta salvata, una sequenza può essere avviata ed eseguita in maniera manuale, tramite i tasti presenti sul pannello frontale degli strumenti, oppure in modalità automatica attraverso un trigger esterno o mediante i comandi del’interfaccia programmabile.

Funzioni di protezione di semplice utilizzo

Gli alimentatori programmabili Keithley della famiglia 2200 integrano anche numerose funzionalità atte a proteggere il dispositivo in prova (DUT) da eventuali danni in fase di collaudo: tra queste si vi sono l’impostazione di un valore limite di tensione programmabile che impedisce all’alimentatore di raggiungere valori di tensioni eccessivi (anche se nello strumento entra un valore superiore al limite) e una funzione di sovratensione programmabile che provoca l’abbassamento dell’uscita a un valore inferiori a 1 V nel caso si raggiunga il limite di sovratensione.

Tali funzioni vanno ad aggiungersi a quella di impostazione del limite di corrente, preposta al controllo del livello di corrente che può fluire all’interno del carico alimentato.

E’ altresì possibile utilizzare un timer programmabile per disattivare l’uscita dopo un intervallo di tempo prestabilito, in modo da consentire la programmazione preventiva dei collaudi che possono quindi essere eseguiti in maniera non presidiata, senza doversi preoccupare del fatto che tensioni o potenze di valore eccessivo vengano applicate al carico per un periodo di tempo prolungato.

Per regolare le impostazioni dei valori della corrente e della tensione degli alimentatori sono previste numerose modalità, compresa l’immissione diretta attraverso la tastiera numerica presente sul pannello frontale. Una manopola rotativa con passo regolabile semplifica lo studio della risposta del dispositivo in prova in funzione delle variazioni della tensione o della corrente di alimentazione.

Gli alimentatori serie 2200 possono essere controllati in maniera molto semplice attraverso una classica interfaccia GPIB o USB. Quest’ultima è conforme alle specifiche TMC (Test and Measurement Class) in modo da consentire agli utenti di impiegare la sintassi dei comandi SCPI standard. Per semplificare l’integrazione degli alimentatori in un ambienti di collaudo automatizzato sono disponibili numerosi driver per i più comuni linguaggi e ambienti di programmazione.