Per studiare e modellare l’intermodulazione si fa riferimento al caso più semplice osservando cosa succede quando due segnali sinusoidali considerati ideali interagiscono tra loro in sistemi non lineari.
E’ facilmente dimostrabile matematicamente come l’interazione di due sinusoidi a frequenza f1 e f2 dia luogo un segnale in uscita nel quale, oltre a due sinusoidi a frequenza f1 e f2, vi siano anche componenti a frequenza pari a Nf1 – Mf2 e Nf2-Mf1, dove N e M sono due numeri interi positivi.
La somma di N+M viene detta ordine di intermodulazione.
Ad esempio, se N=1 e M=2, le componenti di frequenze f1+2f2 e 2f2-f1 vengono detti i prodotti di intermodulazione del terz’ordine, che tipicamente sono quelli più interessanti in quanto sono generalmente quelli a potenza maggiore.
Nella maggior parte dei sistemi pratici, la potenza del segnale decresce rapidamente all’aumentare dell’ordine di intermodulazione, per cui ci si limita a studiare gli effetti causati dai prodotti di intermodulazione di ordine 3, 5 e talvolta 7.
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