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Definizione e ordine di intermodulazione

Per studiare e modellare l’intermodulazione si fa riferimento al caso più semplice osservando cosa succede quando due segnali sinusoidali considerati ideali interagiscono tra loro in sistemi non lineari.

E’ facilmente dimostrabile matematicamente come l’interazione di due sinusoidi a frequenza f1 e f2 dia luogo un segnale in uscita nel quale, oltre a due sinusoidi a frequenza f1 e f2, vi siano anche componenti a frequenza pari a Nf1 – Mf2 e Nf2-Mf1, dove N e M sono due numeri interi positivi.

La somma di N+M viene detta ordine di intermodulazione.

Prodotti di intermodulazione

Ad esempio, se N=1 e M=2, le componenti di frequenze f1+2f2 e 2f2-f1 vengono detti i prodotti di intermodulazione del terz’ordine, che tipicamente sono quelli più interessanti in quanto sono generalmente quelli a potenza maggiore.

Nella maggior parte dei sistemi pratici, la potenza del segnale decresce rapidamente all’aumentare dell’ordine di intermodulazione, per cui ci si limita a studiare gli effetti causati dai prodotti di intermodulazione di ordine 3, 5 e talvolta 7.

Commenti   

0 #1 Sebastiano Coppolell 2018-12-26 20:41
Penso che esista una forte relazione tra il disadattamento di impedenza e l'intermodulazi one passiva,dato che probabilmente sono proprio le stazionarie a generare una bassa linearità del segnale. Tuttavia anche una bassa schermatura dei cavi potrebbe incidere. Ho letto in un documento della viavi, che esistono due tecniche di misura, quella intrusiva e quella non intrusiva. Quest'ultima si effettua a ripetitore acceso, collegando lo strumento nella porta di test della radio, ma non ho compreso bene la procedura.
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