Nella prima parte di questa serie di articoli esaminiamo i concetti generali comuni ai vari sistemi di diffusione radiotelevisiva digitali appartenenti alla famiglia DVB (Digital Video Broadcasting) per la trasmissione di segnali su reti terrestri e satellitari.
Nelle parti successive approfondiremo le varie tecniche di misura utilizzate per valutare la qualità di impianti e a apparati di trasmissione e dei terminali di ricezione dedicati a questo tipo di segnali, con particolare riferimento al caso del digitale terrestre a standard DVB-T.
La tecnologia dei parametri X si è sviluppata rapidamente da quando fu presentata come tecnica pioneristica da Agilent applicata nel suo analizzatore di reti vettoriale non lineare PNA-X (NVNA) nel 2008 con la possibilità di integrarne i risultati all'interno del suo sistema di progettazione e simulazione Advanced Design System (ADS).
La definizione dei parametri X ha dato origine a un insieme completo di strumenti commerciali hardware e software basati sui che stanno già ridefinendo le modalità di lavoro dei tecnici impegnati nella caratterizzazione, modellazione e progetto di componenti e sistemi non lineari, in particolare nel campo degli amplificatori di potenza a radiofrequenza a microonde.
Il modulo del vettore errore, o EVM (Error Vector Magnitude) è il parametro sintetico più utilizzato per valutare la qualità di un segnale modulato digitalmente.
La sua misura non è però delle più agevoli e richiede strumenti capaci di demodulare e rielaborare il segnale secondo il tipo di modulaizone utilizzata.
Ricordando i principi di base delle modulazioni digitali, si scopre come la definizione di EVM sia in realtà piuttosto semplice, mentre per sintetizzare in un solo numero la qualità di un segnale modulato digitalmente, gli strumenti di misura devono svolgere parecchie operazioni.
La specifiche ZigBee prevedono la possibilità per il sistema radio di utilizzare tre bande di frequenza disponibili senza particolari autorizzazioni: 868 MHz (in Europa), 915 MHz (Nord America) e 2,4 GHz (in tutto il mondo).
La banda di frequenza più comunemente utilizzata è quella dei 2,4 GHz, che prevede l'utilizzo di uno schema di modulazione digitale del segnale chiamato OQPSK (Offset Quadrature Phase Shift Keying).
Nel passaggio dal formato WiMAX a canale singolo a quello a più canali è necessario affrontare specifiche problematiche in fase di collaudo.
*Mark Elo è RF Marketing Director di Keithley Istruments