Recentemente sono state approvate le norme tecniche relative ai cablaggi strutturati con cavi in rame definiti dai categoria 6A (Category 6 Augmented), particolarmente indicati per supportare i collegamenti Ethernet a 10 Gbps su tratte fino a 100 m.
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Chiede Alessandro:
La risoluzione (in bit) è troppo spesso presa come riferimento per valutare le prestazioni di uno strumento di misura digitale.
Un indicatore migliore delle prestazioni base di uno strumento è l’ENOB (Effective Number Of Bits), o numero effettivo di bit, che tiene conto di come rumore e altre distorsioni influenzano la precisione delle misure.
I produttori di digitalizzatori spesso evidenziano specifiche tecniche “pubblicitarie” come banda passante, risoluzione e frequenza di campionamento. Sebbene tali specifiche siano spacciate come un’indicazione di qualità dello strumento, purtroppo hanno in realtà un impatto limitato sulla fedeltà dello strumento in moltissime applicazioni.
E come possiamo allora confrontare tra loro le specifiche dei digitalizzatori?
La frequenza di aggiornamento, misurata in forme d'onda al secondo, indica quante volte al secondo l'oscilloscopio può acquisire, elaborare e visualizzare.
Gli oscilloscopi hanno degli intervalli di tempo regolari durante i quali sono ciechi e non possono vedere alcuna attività del segnale. La velocità di aggiornamento è la principale caratteristica che influenza quanto tempo l'oscilloscopio è cieco e non può vedere le variazioni del segnale.
Un oscilloscopio con un'elevata velocità di aggiornamento catturerà più eventi infrequenti, mostrerà meglio i dettagli più subdoli del segnale e risponderà più velocemente alle modifiche delle impostazioni di misura rispetto un oscilloscopio con una scarsa frequenza di aggiornamento.
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